Ecco une breve guida alle ricette più autentiche di Firenze. Di seguito vi propoponiamo un breve elenco (non esaustivo! c'è molto di più in città) per aiutarvi a capire i menù che troverete a Firenze.
Sono abbastanza conosciuti in tutta la Toscana, per cui se state cercando un antipasto particolarmente "toscano" nella lista del menù, con questo andate sul sicuro! Si tratta di un patè di fegato (solitamente di pollo, sebbene nelle ricette più creative vi siano altri ingredienti aggiunti), servito su fette di pane tipo baguette.
Questo piatto, estremamente tipico fiorentino, non si trova spesso nel menù, per cui quando lo trovate, sappiate che si tratta di un classico sin da tempi memorabili. Le crespelle sono la versione italiana di una crêpe e, in questo caso, sono ripiene di ricotta e spinaci e condite con della besciamella cremosa. Troverete, talvolta, che alla besciamella venga aggiunta della salsa al pomodoro ed una notevole porzione di parmigiano grattato. Il piatto viene poi passato in forno e grigliato.
E' praticamente impossibile visitare Firenze senza rendersi conto che questo è uno dei piatti più tradizionali della città. E' spessa almeno 5 cm ed è sempre servita con l'osso, cotta sulla griglia a fuoco vivo per circa 3-4 minuti per lato: si tratta di una vera specialità, soprattutto per gli amanti della carne. Quasi ogni ristorante la pubblicizza come piatto forte del menù, ma questo non significa che sia sempre fatta come si deve, quindi chiedi a noi le dritte su dove andare a mangiare le migliori bistecche della città!
Un altro piatto che troverete praticamente ad ogni angolo di ogni strada della città... anche perchè può esser mangiato come secondo piatto ma anche semplicemente come panino, ricetta tipica dello street food fiorentino, alquanto creativa che tende ad accentuare l'usanza locale di usare ogni pezzo di carne dell'animale, senza buttar via niente.
La tradizione culinaria italiana affonda le proprie radici sia in quelle della classe operaia, costretta ad arrangiarsi con poche risorse economiche, sia in quelle dei ricchi e famosi come poteva essere la famiglia dei Medici. Questo piatto in particolare appartiene alla prima casistica, dove si tendeva ad usare ogni pezzo di carne senza sprechi: il peposo, infatti, fa uso dei tagli più duri, approfittando dei forni presso le industrie di terracotta della zona, dove venivano cotti molto lentamente a fuoco basso con del vino rosso, aglio e grani di pepe (da qui il nome di peposo).
Fagioli, fagioli ed ancora fagioli. I fiorentini sono amanti dei fagioli, cosa risaputa sin dai tempi antichi. Sebbene la parola in italiano corretto sia "fagioli", il dialetto l'ha trasformata in "fagiuoli", aggiungendo la "u" per infatizzare il suono. Questo piatto, in particolare, prevede l'aggiunta di sugo di pomodoro e salvia...da cui deriva il nome all'uccelletto. Talvolta, nei menù trovate anche i fagioli bianchi (chiamati anche "cannellini") al naturale, ovvero conditi semplicemente con dell'aglio, della salvia e del pepe nero, senza pomodoro (ed olio di oliva, ovviamente), a volte con l'aggiunta anche di salsiccia toscana... deliziosi!
Piselli alla fiorentina è un piatto che prevede piselli cotti con dell'aglio, prezzemolo fresco, pancetta affumicata ed olio di oliva a piacimento, aggiunto appena prima di servirli (oltre a quello di cottura, ovviamente!).
I piselli, uniti all'aglio ed all'olio aggiunto a crudo, come si dice da queste parti, creano il giusto e goloso presupposto per fare la scarpetta, per inzuppare (e, allo stesso tempo, pulire il piatto) il pane nell'untino!
Questo dolce, sebbene sia molto fiorentino, è estremamente difficile da trovare nei menù; è più facile che lo troviate nelle pasticcerie o nelle gelaterie, ma sappiate sin da subito che di solito non assomiglia alla ricetta originale. Il primo nome che fu dato a questo dolce fu "l'Elmo di Caterina", perchè aveva la forma dell'elmetto militare comunemente conosciuto come "zuccotto"... e di che cosa è fatto? Immaginate una zuppiera con il contenuto capovolto e fatto di un dolce dalle fette tagliate in modo rado e ripieno con ricotta dolce e frutta candita (oltre a scorza di limone) e mandorle, poi messa nel congelatore fino a quando non diventa della consistenza del gelato.
Un altro dolce tipicamente fiorentino che, però, appare sulle tavole quasi esclusivamente durante il periodo di Carnevale, sebbene ultimamente lo si possa trovare quasi durante tutto l'anno. In origine veniva fatto con il lardo, guadagnandosi l'appellativo di schiacciata unta, ma nel tempo il lardo è stato sostituito con l'olio di oliva per renderne il sapore più leggero.
Normalmente, è di forma rettangolare e ricoperto con dello zucchero a velo, utilizzato per dar vita alla forma del giglio fiorentino...ancora meglio è quando viene diviso a metà (a mò di panino) e vi viene aggiunto nel mezzo uno strato di crema pasticcera o crema chantilly!
Ciò che riesce sempre a stupire chiunque (compresi molti degli stessi fiorentini) è il fatto che il gelato affondi le proprie radici proprio qui a Firenze, grazie all'architetto Bernardo Buontalenti. E se ve lo state domandando, sì, è proprio per questo che spesso si trova nelle gelaterie il gusto chiamato Buontalenti (o crema del Buontalenti).